L’UOMO CHE PIANTAVA GLI ALBERI, Lugano, 2024

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L’UOMO CHE PIANTAVA GLI ALBERI
1° Premio - Concorso per la riqualifica del piazzale ex Scuole
Lugano, 2024

“Noi piantiamo gli alberi e gli alberi piantano noi, poiché apparteniamo l’uno all’altro e dobbiamo esistere insieme.”
Joseph Beuys, Difesa della Natura, 1984

40 alberi piantati in 5 file di 8 alberi ciascuna formano una griglia regolare.
Alberi maestosi occupano il Piazzale ex-Scuole nel centro di Lugano, formando una copertura naturale sotto la quale vibra uno spazio pubblico urbano dove transitano autobus e circolano persone, mentre biciclette e moto sostano nel sottosuolo.
Conosciamo questi spazi pubblici grazie a esempi come la Place des Quinconces a Bordeaux o la Petersplatz a Basilea. Sono luoghi che emanano vita e serenità, un senso di radicamento e di pace: ci piacerebbe vedere una piazza così a Lugano.
Piantare un albero è un atto di grande forza simbolica. Per Joseph Beuys le 7000 querce piantate a Documenta 7 a Kassel nel 1982 sono un “ritorno alla vecchia struttura organizzativa”. All’epoca, per ampliare strade e marciapiedi in molte città vengono sradicati filari di alberi. Oggi gli alberi rivendicano questo spazio e con la loro ombra contribuiscono a combattere le isole di calore delle città e trattenere grandi quantità di CO2.

È vero anche che l’architettura, modello di staticità e permanenza, si contrappone alla transitorietà del mondo vegetale? Non pensiamo sia così, poiché esiste l’architettura degli alberi. L’albero, in quanto essere vivente, si pone tra la città e la natura. Grazie al suo impianto arboreo, il Piazzale ex-Scuole si presenta in vesti che mutano con le stagioni, regolando luce e ombra in modo naturale. In estate, le fitte chiome procurano freschezza e ombra, mentre in inverno la calda luce del sole entra liberamente.

L’idea dello spazio alberato concilia facilmente i diversi requisiti funzionali e tecnici di questo concorso. Le regole della mobilità si traducono nella spaziatura tra gli alberi: le piante ad alto fusto affondano le radici nel terreno, nascono dal parcheggio, emergono dai marciapiedi e formano quello spazio libero di cui gli autobus hanno bisogno per circolare liberamente.

Gli alberi formano così la cornice di un preciso insieme di regole composto da norme, leggi e requisiti funzionali per il nodo intermodale.

Due mondi comunicano tra loro, la natura e il traffico, ma anche il suolo cittadino e il mondo sotterraneo del parcheggio di biciclette e moto. I tagli circolari nel soffitto collegano i due livelli spazialmente, permettendo agli alberi di respirare ed allo stesso tempo fungendo da fonte di luce naturale.
Abbiamo scelto l’organizzazione più compatta ed efficace del nodo intermodale al fine di dedicare più spazio possibile per altre attività quali ad esempio il mercato, la gastronomia e le feste. A questo scopo sul lato sud della piazza è predisposta un’area generosa e permeabile in calcestre. La nuova pavimentazione, in continuità con quella esistente del nucleo, si compone delle stesse forme e dello stesso materiale. La fontana esistente viene integrata nel nuovo disegno. Il marciapiede di via Nizzola viene allargato e piantumato con un filare di alberi per aumentare la qualità dello spazio esterno per i locali adiacenti.

Il programma di spazi per TPL, ARL e Polizia Comunale trova spazio in un padiglione rotondo a due piani. Anche gli spazi commerciali sono collocati in un piccolo padiglione lungo la rampa sul lato ovest. La pensilina esistente viene demolita, i pannelli traslucidi in policarbonato possono essere riutilizzati per l’involucro dei nuovi edifici.

CON
Studio di Architettura e Pianificazione Guscetti, Minusio
Studio d’ingegneria Molinari Consulenze SA, Lugano
Pini Group SA, Lugano
Brugnoli e Gottardi Ingegneri Consulenti SA, Massagno
Reflexion AG, Zurigo